Maternità Negate

Convegno del 27 novembre 2015

Il 27 novembre 2015, presso l'Oratorio "Don Bosco", si è svolto il convegno , organizzato dal Centro Italiano Femminile di Casteltermini "Maternità negate - Tra scienza ed etica:infertilità e procreazione assistita". Dopo l'introduzione della presidente Anna Maria Calderone, il ginecologo dott. Vincenzo Calderone ha spiegato magistralmente, in maniera semplice e con chiarezza, come avviene la procreazione, le cause dell'infertilità, le tecniche di procreazione medicalmente assistita, i problemi che esse comportano, le probabilità di successo.  

A seguire, lo psicologo dott. Clemente Figliuolo ha inserito quello della paternità e della maternità tra i bisogni primari dell'essere umano, trattando anche dei problemi che l'assenza di figli può creare all'interno della coppia che ha bisogno di aiuto sia per superare tale mancanza, sia allorquando decide di ricorrere alla scienza per tentare una maternità.
Infine, il prof. Enzo Di Natali, bioetico, è entrato nel merito delle implicanze morali che comportano le tecniche più avanzate che la scienza medica può mettere in atto per favorire una maternità difficile o impossibile. Ha parlato ampiamente, con evidente competenza, della questione ancora aperta riguardo al momento in cui l'ovulo fecondato diventa essere umano e del problema degli embrioni in eccesso, della fine che essi fanno e del business che gira intorno alla procreazione assistita.

Il dibattito sulla questione morale si è molto animato e si sono avuti molti e competenti interventi.

 La numerosa e qualificata platea, di cui faceva parte un bel gruppo di giovani del Liceo Scientifico e dell'Istituto Professionale di Casteltermini, accompagnati dai professori, ha seguito con estrema attenzione e ha mostrato di apprezzare il modo in cui la difficile tematica è stata trattata dai relatori.
Come aveva precisato in premessa la Presidente, il convegno, con i suoi tempi ovviamente contenuti, non aveva la pretesa di trattare in maniera esaustiva un tema così complesso, ma certamente ha sortito l'effetto desiderato di informare e di sottoporre all'attenzione un problema che spesso viene solo sfiorato ma che è un grande problema perchè, anche se è vero che si può vivere senza figli  ed essere donne complete, femminili, creative, senza partorire, non si può negare che l'infertilità produce un grande stress e comporta un enorme senso di vuoto derivante dalla "perdita di un sé proiettato nel futuro".